Conseguenze..

Un uomo e una donna, colleghi di lavoro…lui una volta chiese a lei, di andare a farsi una birra.
Lei: Ci stai provando? Niente da fare…
Lui: Non ci sto provando, è solo una birra…

Tempo dopo, forse dispiaciuta, ma non troppo, decide di essere lei, a chiedere a lui di andare a farsi una pizza, stavolta.

Lei: Senti, ti va una pizza stasera?

Lui: Ci stai provando? No grazie..

Lei: Ah, quindi mi stai rifiutando?

Lui: Se anche fosse? Qual è il problema?

Lei: Il “problema”, come lo chiami tu, è che non sopporto di essere rifiutata…ricordati che, in questo ufficio, ci sta la fila per uscire con me, e non con le altre…

Lui: Credi di essere così irresistibile? Non credo proprio, sai…anzi, ora che ci faccio caso, non sei proprio il massimo…

Lei, urlando: EH, CERTO, PERCHÈ TU SEI UN DIO, VERO?

Lui: No, assolutamente no, ma non ti sto chiedendo di uscire, di andare a farci una pizza, una birra e, soprattutto, non ci sto provando, mi è bastata una volta e sei anche stata prevenuta, oltre che a tirartela, nemmeno ce l’avessi solo tu…ah, ultima cosa: se un uomo ottiene un rifiuto, magari lo mette anche in conto; una donna, l’ultima cosa che si aspetterebbe da un uomo, è un rifiuto. È qualcosa che non sopporta, è una sconfitta, prima di iniziare a combattere, è il maggior affronto che le si può fare, è inaccettabile. Forse perchè una donna non accetta così facilmente alcune sconfitte.

Lui andò via e lei rimase lì, con gli occhi socchiusi, pieni di rabbia e la bocca serrata, incapace di proferir parola. In fondo, tutto da lei è partito. Anche la colpa di tutto questo.

(Mini-storia costruita da uno spunto preso da una fiction. Ogni riferimento a fatti e persone è veramente casuale…).

Noia mortale.

Sono serio. Non è così raro che lo sia, e ora lo sono.

Per sentirmi annoiato, io, è perchè sento su di me, la più schifosa delle sensazioni. La percezione di una vita piatta, ripetitiva, asettica e però, allo stesso tempo, caotica, disturbante, infetta….non riesco a pensare più avanti di 2 ore, non vedo niente davanti a me.

Mi sta facendo alquanto schifo, come avere la lebbra addosso. Mi fermo qui, per un bel po’…o vomito.

Cambiamenti..ma come?

Facile dire: è ora di cambiamenti..

Cambiare qualcosa, se stessi..va fatto bene.

Si cambia male, come quando ci si cambia un paio di calzini sporchi, con un altro paio, sporchi allo stesso modo (scusate, ma un esempio migliore, non l’ho trovato..ah si forse uno: mettersi il profumo, senza lavarsi.. due esempi.)

Non è il modo giusto.

Quando, in certi momenti, quando ormai tutto (e intendo veramente tutto), è troppo, va presa un’altra strada; e bisogna lavorarci bene, su questa decisione, perchè, se è una strada senza ritorno, si deve essere sicuri.

E, soprattutto, mai guardarsi indietro.

No, non ho detto che è facile.

Ho solo detto che, il troppo peso, rende faticosa la camminata; il troppo amaro va compensato con lo zucchero; quando si corre troppo, bisogna fermarsi e rinfrancarsi; gli occhi vanno riparati dalla luce del sole.

Equilibrio, dopo il cambiamento, mai ribaltare totalmente le cose..altrimenti va fatto il processo inverso, e non se ne esce più.

Non tanto il cosa, quello lo sappiamo, ma il come.

Scelte

Fare una scelta, non è semplice. Il fatto è, che a un certo punto, fatte le debite valutazioni, si arriva a capire ben più di quello che uno si può aspettare.
E proprio per questo, bisogna decidersi.
Decidersi ad allontanare il negativo.
Decidersi nello scegliere le persone che avrai sempre accanto.
Decidersi a voler realizzarsi.
Decidersi a superare gli ostacoli. Ammesso sia possibile superarli. Si perchè gli ostacoli, sono ciò che ti impediscono le scelte. E stanno li, solidi come radici, davanti agli occhi. Sembra quasi ti deridano dicendo: “Buttami giù, se ne sei capace..”
E invece no. Devi aspettare che le radici muoiano per poterle sradicare, non con poca fatica. E se si muore prima noi, inermi e inutili? Senza nemmeno averci tentato, tanto è impossibile?

Gli ostacoli.

L’unica cosa, è che devi sperare, muoiano prima di te.
Allora faccio la scelta più importante: aspetto.
Forse si perde tempo, forse non risolverò niente, ma almeno ci provo.
Intanto scelgo di agire sugli ostacoli piccoli e facili, gli altri li tengo per ultimi.
Ma sono duro a morire. E soprattutto, sono lucido. Vigile. Cosciente.

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